“Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.
Sono rimasta colpita da queste parole. Dalla forza di credere profondamente “nell’intima bontà dell’uomo” in un momento atroce e crudele della storia dell’umanità. Questo pensiero di Anna Frank è drammaticamente attuale per quanto possa trasformarsi in un monito di pace e speranze di cui abbiamo bisogno.
Le tragedie umane che viviamo in questi anni ci riportano, talvolta, alle tenebre delle persecuzioni, delle atrocità, delle vite straziate e di quelle speranza stravolte. La memoria non può restare solo il sentimento della celebrazione, ma deve continuare ad essere la difesa all’odio, la consapevolezza che si possa curare l’intima bontà dell’uomo.
La difficile conquista della libertà, della democrazia, della pace, viene purtroppo messa ogni giorno in discussione non solo dalle guerre, ma spesso anche da gesti e azioni che alimentano l’esecrazione, l’avversione, la fobia e il rancore. Ed è nel richiamo dei Giusti ricordato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dobbiamo rivolgerci e soprattutto indirizzare le giovani generazioni.
“I Giusti, – scrive Mattarella – con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte”.