Chiedi, ma non ti sarà risposto. È questo l’ormai riconoscibile marchio di fabbrica dell’amministrazione Frontini, che in barba anche alle buone pratiche di educazione, sceglie di non rispondere nemmeno alle richieste di incontro che vengono dalle organizzazioni che tutalo il lavoro degli assistenti all’educazione e alla formazione.
Questo è quanto sta accadendo agli assistenti all’educazione e alla formazione operanti nei plessi scolastici di Viterbo che, rappresentanti dal Cobas, da circa un anno cercano di essere ricevuti dall’amministrazione Frontini per chiarire la loro posizione e avere certezze sul futuro lavorativo considerando le condizioni di “precarietà economica e lavorativa” in cui sono costretti a restare.
È decisamente deprimente leggere in una comunicazione ufficiale frasi di questo tipo “In proposito abbiamo inviato varie richieste di incontro (in data 10 luglio 2023, 11 agosto 2023, 11 settembre 2023, 6 ottobre 2023, 24 ottobre 2023, 3 maggio 2024) senza alcuna risposta”. Dal luglio del 2023 nessuno dal Comune, né il Sindaco, né l’assessore Notaristefano, hanno inteso ascoltare le ragioni dei lavoratori che, a questo punto, appena terminato l’anno scolastico sperano che prima del nuovo si riesca ad avere un confronto.
Sulla situazione della gestione e dello stato di precariato in cui versano degli assistenti all’educazione e alla formazione ho inteso presentare un’interrogazione urgente al sindaco e all’assessore competente per capire i motivi di questo silenzio, ma soprattutto per intervenire alla soluzione delle problematiche che da tempo mettono in difficolta i lavoratori e servizi scolastici.