Come al solito le promesse elettorali di Frontini rimangono parole al vento e i cittadini ne pagano le conseguenze. Oggi, in Commissione Bilancio si è consumato il più classico dei riti venatori di cui l’amministrazione della città di Viterbo ci ha abituati: il tiro dello specchietto per le allodole.
Di fronte ad un atto dovuto, ovvero una procedura obbligatoria, dell’aggiornamento delle tariffe della tassa sui rifiuti, TaRi, che si preferisce definire leggero (6% medio) ma che per alcune categorie sia avvicina al 40%, l’amministrazione Frontini – che tanto in campagna elettorale si riempieva la bocca di aiuti, compensazioni, agevolazioni e sostegno alle attività commerciali e alle famiglie – non ha predisposto e tantomeno portato all’attenzione dei membri della Commissione nessun tipo di strumento finanziario per alleggerire l’impatto degli aumenti.
Insomma: le tariffe aumentano, le categorie commerciali soffrono, di idee e strumenti per agevolare i Viterbesi nemmeno a pensarci, e i cittadini pagano. Questa la sintesi di una giornata in cui oltre all’incapacità di conoscere la macchina amministrativa e mantenere le promesse fatte, l’altro aspetto è stato quello dell’approssimazione che ormai ha contagiato tutti i membri della giunta.
La Commissione Bilancio era stata convocata per approvare la proposta di delibera di aggiornamento biennale delle tariffe della tassa dui rifiuti, TaRi, in base alle indicazioni di Arera che sostanzialmente prevede un aumento della tariffa per effetto dell’innalzamento dei costi di gestione del servizio sulla scorta degli indici di inflazione.
In linea generale – secondo il calcolo creativo che sa tanto di pillola indorata – l’aumento della tassa sui rifiuti si attesterebbe su un valore medio del 6%, ma poi andando a vedere tra le maglie dell’applicazione chi ne fa le “spese” maggiori sono: i commercianti, le attività produttive, quelle della ristorazione e ricettive, gli ambulanti e l’ortofrutta che avranno un incremento per settore che va dal 15% fino a raggiungere la soglia del 40%.
In un momento socio-economico particolare introdurre, seppur obbligatoriamente, un aumento senza prevedere delle misure di agevolazione rappresenta una grave lacuna amministrativa e politica di questa maggioranza che come al solito, per inadeguatezza e superficialità, si dimentica delle promesse fatte ma peggio ancora dei Viterbesi.
Viterbo e i Viterbesi meritano sicuramente altro di quanto stanno subendo dalla cura Frontini.