ATTIVITÀ

VIDEO & MEDIA

CONTATTI

Come un fulmine a ciel sereno abbiamo saputo venerdì che l’opposizione Pd in comune, dopo aver rifiutato di sottoscrivere la mozione di sfiducia alla sindaca Frontini proposta dai gruppo FdI, Per il Bene Comune e Lega, lo scorso aprile, perché ritenuta: “Sterile e senza numeri, non la voteremo”, ci ha ripensato!

Finalmente prendiamo atto che questo gruppo ha riscoperto il valore dell’unico strumento democratico che la legge mette a disposizione per liberarsi di un’amministrazione ritenuta da tutti la peggiore che la città abbia mai visto. Tutto questo risulta contraddittorio ma lo prendiamo come una benedizione, meglio tardi che mai.

Per il Bene Comune ha sostenuto al ballottaggio Chiara Frontini ed è l’unico gruppo che non ha fatto trattative per il sostegno se non sulla condivisioni di temi di interesse per la nostra città, consapevoli dei forti limiti di quella compagine, ma altrettanto certi di non poter condividere il modo di fare politica degli mi altri competitor.

Al momento che la sindaca ha disatteso gli impegni presi, il 30 giugno 2023, ad esattamente un anno dal suo insediamento, ne abbiamo preso le distanze sempre alla luce del sole e coerentemente abbiamo portato avanti una opposizione totale, ferma ma non pretestuosa.

La dannosità di questa compagine è andata crescendo in ogni ambito, l’apoteosi è stata raggiunta quando il Movimento 2020 si è unito alla compagine FI e Pd in provincia rinnegando ciò che era stata e iniziando ad applicare alla sua approssimazione i metodi di quel “sistema”.

Noi siamo pronti, lo eravamo da aprile, apprendiamo positivamente che il pezzo di opposizione che si è opposto fino ad oggi si aggiunga a quelli che vogliono sfiduciarla ma per capire se siamo tutti di un sentimento dovremmo riconoscere che se la Frontini non è capace a palazzo dei Priori certamente non lo sarà nemmeno a palazzo Gentili.

Quindi ci aspettiamo cambiamenti anche in tal senso. Speriamo che tutta questa pantomima non serva solo a mandare segnali di sollecitazione a riprendere una trattativa che per il Pd non si è risolta favorevolmente e di cui la città intera è a conoscenza.

Per i cittadini viterbesi invece una delucidazione affinché possano capire come si arriva alla sfiducia di una amministrazione: dopo che tutta l’opposizione composta da 14 consiglieri comunali (vediamo se tutti firmeranno veramente) avrà firmato per la sfiducia dovranno firmare anche altri 3 seduti in maggioranza.

Speriamo che un sussulto di dignità generalizzato porti tutti a liberarci di un’amministrazione dannosa a stretto giro e che tutto questo non si riduca alla solita “ammuina” utile solo a chi continua a voler occupare le istituzioni e a subordinare l’interesse personale al bene comune.