Il consiglio comunale che la città aspettava per comprendere quale fossero le intenzioni del sindaco e il modo in cui avrebbe affrontato il caso che la vede coinvolta insieme al marito, si è trasformato nel consiglio comunale al quale nessun cogliere comunale probabilmente avrebbe mai voluto partecipare. Nessun sindaco era mai riuscito a screditare la città nel modo in cui è stata capace di fare Frontini; ad associare il nome della città a delle situazioni che lei ha definito grottesche e surreali in maniera a tratti anche strafottente.
Apprezzabile la scelta del sindaco di aprire la seduta consiliare con le sue dichiarazioni che però nel merito non hanno detto assolutamente nulla, anzi hanno ripetuto la solita filastrocca dei maligni, dei complotti e dei cattivoni. Poca roba rispetto alla portata della vicenda e alla necessità di dare a Viterbo e ai viterbesi una risposta più autorevole e responsabile. Una responsabilità che ci saremmo aspettati e che invece è scivolata via come tante volte è mancata anche sulla maggior parte delle vicende negative che hanno visto protagonista questa amministrazione. In certi casi credo, invece, che mettersi in discussione sia il modo più giusto ed equilibrato per amministrare con responsabilità un comune e una città importante come Viterbo.
Su certe situazioni, su certi argomenti, non si può osteggiare sicurezza e sfrontatezza. Ci saremmo aspettati altro dalla “sindaca del cambiamento”. Cento chiacchiere non fanno un fatto e ancora una volta le chiacchiere hanno prevalso alla sostanza. Non è una novità, anzi è ormai una tratto distintivo di questa amministrazione produrre pochi fatti e molte chiacchiere, ma per una vicenda delicata come quella riportata dai giornali probabilmente il sindaco sarebbe dovuta andare oltre le chiacchiere. Per il rispetto di Viterbo e dei viterbesi riflettere su un passo indietro è un atto di responsabilità che il sindaco dovrebbe valutare. Pensiamo ai giovani, all’immagine che viene data di come si amministra una città e a quello che possono dedurre da questa vicenda. Un amministratore deve anche essere consapevole che nel suo mandato deve prendersi cura della crescita delle nuove generazioni e quello che è accaduto con le dichiarazioni del marito del sindaco, in una cena in cui era presente anche lei, non sono chiacchiere, ma eventi preoccupanti alle quali da buon amministratore corrispondono gesti altrettanto responsabili.