Impianti sportivi, benessere dei cittadini e sostegno allo sport per famiglie in difficoltà, priorità che per l’amministrazione Frontini sembrano secondarie.
Non è un caso quello che sta avvenendo a Viterbo in tema di politiche per lo sport e impiantistica. Il pastrocchio dello Stadio Rocchi architettato dal sindaco Frontini e dai suoi assessori è la punta di un iceberg alla deriva. Se pensiamo che sui dati del 2022, quando il Rocchi e il campo del Pilastro erano in attività, l’analisi del Sole24ore aveva attestato Viterbo all’83esimo posto nella classifica dell’indice di sportività e al 91esimo per l’effiicenza delle strutture sportive, oggi possiamo amaramente dedurre che grazie alla cura Frontini la città ha raggiunto il peggior risultato di sempre.
Lo sport a Viterbo è stato svilito dalla saccente inconcludenza “frontiniana” lasciando impianti chiusi e incustoditi e creando un serio problema di gestione per le società che con grandi sacrifici portano avanti attività che coinvolgono un numero consistente di giovani.
Come gruppo Per il Bene Comune, abbiamo inteso avanzare delle proposte per intervenire sulla riqualificazione degli impianti sportivi di “periferia” in particolare il campo dell’Ellera e aree fitness a disposizione dei cittadini. Soprattutto abbiamo chiesto di prevedere un fondo per l’accesso all’attività sportiva delle famiglie in difficoltà, ma la “giunta del cambiamento” ha deciso di voltarsi dall’altra parte e bocciare le proposte del gruppo, Per il Bene Comune.
In termini economici le previsioni riguardavano: 120.000 euro per realizzare il manto sintetico del “campo di periferia” del quartiere Ellera; 100.000 euro per supportare le famiglie meno abbienti alla pratica sportiva dei propri figli; 20.000 euro per l’attuazione opere di verde pubblico e servizi nelle convenzioni di lottizzazione realizzando aree attrezzate per il fitness.