Caos rinnovabili nella Tuscia, chiarita dai sindaci la responsabilità dell’amministrazione Zingaretti, ora avanti con una nuova legislazione regionale che interrompa il proliferare degli impianti e riconosca il ruolo di scelta dei comuni e delle comunità locali.
Ho partecipato con piacere e coinvolgimento all’audizione sulle energie rinnovabili promossa dalle associazioni e dai comitati che si battono per la tutela e la difesa della Tuscia. Li ringrazio perché hanno permesso di affrontare un tema delicato, insieme a molti sindaci e amministratori del Viterbese. Altrettanto mi sento di rivolgere un ringraziamento alla dottoressa Margherita Eichberg, soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio del Lazio, e a tutti i funzionari che insieme a lei in questi anni hanno difeso strenuamente la Tuscia dalle speculazione e dal proliferare di impianti al punto da far attestare la nostra Provincia tra quelle con la maggior incidenza di progetti Fer d’Italia.
A parte il siparietto tra l’assessore Sgarbi e il sindaco Frontini che, oltre a non fare bene all’immagine di Viterbo, offre la misura di un’amministrazione dove la mano destra non sa cosa fa la sinistra, finalmente, dopo tempi in cui il silenzio regnava sovrano, molti sindaci hanno sostenuto la posizione per la quale mi sono battuta per anni attribuendo inequivocabilmente la responsabilità della devastazione del territorio alla precedente amministrazione regionale.
Con buona pace di tutti ora la questione sembra chiara e, speriamo anche, metabolizzata. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha già dimostrato con un primo atto di tenere a cuore il destino della Tuscia interrompendo le nuove autorizzazioni, ma non possiamo fermarci. Insieme alle associazioni e ai comitati di cittadini e, soprattutto, ai sindaci della Tuscia – compresi quelli che dopo anni di silenzi hanno ora compreso chiaramente di essersi schierati dalla parte di chi non aveva a cuore il bene comune del territorio – occorre continuare a lavorare perché queste indicazioni si trasformino in legge.
Mi auguro, e ci auguriamo tutti, soprattutto i cittadini della Tuscia, che i tempi delle autorizzazioni a pioggia e del silenzio assenso siano finiti con la giunta Zingaretti, oggi c’è la possibilità reale di cambiare, di ridare dignità al nostro territorio a partire dagli impianti Fer, passando per la gestione dei rifiuti fino ad arrivare alla riorganizzazione del servizio idrico.