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Leggendo le cronache di questi giorni circa l’approvazione in Consiglio Regionale degli EGATO, – organismi che dovrebbero garantire l’autosufficienza dei territori sul ciclo rifiuti – ci si sente decisamente “presi per i fondelli”.

Stranamente, dal dibattito emergono dichiarazioni di inaspettato realismo da chi – qualche mese prima – aveva proposto e approvato una legge che ha condannato la nostra provincia ad essere pattumiera del Lazio. Finalmente cala l’omertà e si trova il coraggio di definire “inaccettabile” che nella nostra Regione esiste solo una discarica a Viterbo.

Non possiamo che essere soddisfatti di questa metamorfosi, soprattutto per aver scelto di sostenere le posizioni che “Per il Bene Comune” rivendica da molto tempo con battaglie oneste e alla luce del sole. Certo, solo qualche settimana fa le nostre battaglie venivano definite “pretestuose”, ma siamo convinti che i cittadini sanno ormai comprendere – e lo hanno dimostrato con il voto – che i “trasformismi” e i “trasformisti” della politica non incantano più nessuno.

Speriamo veramente che chi deve rappresentare il nostro territorio in Regione ha compreso che almeno in questa ultima parte di mandato deve difendere i Viterbesi da certe prevaricazioni. Consigliamo all’opposizione regionale – svegliatasi anch’essa da un tranquillo letargo – di non farsi nuovamente distrarre dalla calura estiva e continuare nell’intento di emendare una legge che, stranamente, nell’agosto 2020 non si erano accorti degli effetti che avrebbe prodotto per la Tuscia.

Il movimento “Per il Bene Comune” è a disposizione di quei consiglieri regionali distratti che hanno bisogno di un corso di recupero per approfondire la tematica dei rifiuti e della difesa del territorio. Magari impegnandosi fin da la seduta consiliare di oggi a presentate un emendamento per abrogare l’articolo 11.1 del Piano Rifiuti Regionale che ha condannato il Viterbese a discarica del Lazio. Basta avere il coraggio, come abbiamo noi proponendo un referendum abrogativo, di trasformare le parole pronunciate sulle comode “poltrone” regionali in fatti concreti. Quel Referendum Popolare che, nonostante sia stato formalizzato da oltre due mesi, il Consiglio Regionale non ne ha ancora autorizzato la raccolta firme propedeutica.

Speriamo che ora, vista la ritrovata lucidità, i consiglieri regionali abbiano il coraggio di proporre nella seduta odierna l’abrogazione della legge, altrimenti se la loro rigenerazione – per qualche alchimia – non trovi compimento, possono sempre sostenere il percorso referendario da noi avviato e, magari, diventarne firmatari.

Certamente non sono delle fugaci dichiarazioni romane a farci credere che tutto sia risolto, anzi! “Per il Bene Comune” non si fermerà: vigileremo con attenzione perché oltre alle parole qualcuno abbia la dignità di riparare ai propri danni e nell’attesa che gli EGATO nascano (sperando che non diventino delle moderne “Talete” ) salvaguardiamo almeno la capacità residua della discarica di Viterbo.

Ci chiediamo perché ci si deve ostinare a non capire che non sarà Viterbo a risolvere l’emergenza rifiuti di Roma e del Lazio in attesa che venga attivato un nuovo termovalorizzatore. Perché privarci come territorio di quell’autosufficienza che vent’anni fa gli amministratori dell’epoca costruirono dimostrando lungimiranza.

Ora basta infierire contro la Tuscia. La difesa del territorio è una nostra priorità e già domani, nel giorno dell’insediamento del nuovo consiglio comunale di Viterbo, rimarcheremo la nostra posizione e chiederemo al sindaco, Chiara Frontini, di non arretrare rispetto alle tematiche ambientali e la difesa dei diritti di tutti i viterbesi.