Niente eco-compattatore per Viterbo dal programma #Mangiaplastica promosso dal Ministero della Transizione ecologica. E non per mancanza di requisiti o altro, ma più semplicemente perché l’ex amministrazione guidata dal sindaco Arena non ha risposto al bando che metteva a disposizione i fondi per l’acquisto del macchinario, dimostrando ancora una volta – per fortuna si è trattata di una delle ultime – sciatteria e incapacità di programmazione. Oltre a una scarsa sensibilità sulle tematiche ambientali.
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la graduatoria dei Comuni assegnatari dei contributi per il 2021, annualità per la quale era prevista la disponibilità finanziaria maggiore e quindi maggiori erano le possibilità di accedere ai fondi. Per fare domanda c’era tempo dall’11 ottobre al 10 novembre dello scorso anno. Prima della scadenza dei termini, il 2 novembre per la precisione, intervenni personalmente in Consiglio comunale con un’interrogazione per sapere se la Giunta fosse a conoscenza di questa opportunità e per sollecitarla a non lasciarsela sfuggire. Successivamente, ricevetti al telefono dall’assessore competente la rassicurazione che il Comune avrebbe sicuramente risposto a quel bando. I fatti oggi dimostrano una realtà diversa. Il Comune di Viterbo non figura neanche nell’elenco delle domande non ammesse al finanziamento. E non poteva essere altrimenti: da Palazzo dei Priori l’istanza non è mai partita.
Il bando in questione rientra all’interno di un programma pluriennale di 27 milioni di euro che promuove l’acquisto di eco-compattatori da parte delle amministrazioni comunali attraverso il riconoscimento di uno specifico contributo. “Per eco-compattatore – spiega il MiTe – si intende un macchinario per la raccolta differenziata di bottiglie per bevande in Pet, in grado di riconoscere in modo selettivo questo tipo di bottiglie e di ridurne il volume favorendone il riciclo”. I comuni con una popolazione inferiore a 100mila abitanti come Viterbo potevano fare domanda per un singolo ecocompattatore, per un importo massimo finanziabile di 15mila euro o di 30mila euro, a seconda del modello. Per l’anno 2021 era prevista la dotazione di risorse più cospicua: 16 milioni di euro. A scalare, poi, 5 milioni per il 2022 (le domande si sono riaperte da pochi giorni), 4 milioni per il 2023, e 3 milioni per il 2024.
La scelta dell’amministrazione Arena di non partecipare in prima battuta al programma predisposto dal Ministero non trova alcuna giustificazione logica. Così come non è una possibile giustificazione il fatto che il Comune stesse seguendo contemporaneamente altre linee di finanziamento messe a disposizione da altri enti, anche per macchinari simili, e più sostanziose. Non si capisce perché la partecipazione a un bando dovrebbe precludere la possibilità di partecipare anche ad altri.
Un plauso, infine, ai 14 comuni della Tuscia che si sono aggiudicati il finanziamento, e che in questo modo potranno offrire un servizio in più ai propri cittadini e difendere l’ambiente. Per Viterbo un’altra occasione mancata.