Il 9 maggio di 42 anni fa moriva Aldo Moro, barbaramente trucidato dalle Brigate Rosse. Moro fu ucciso per fermare il processo di rigenerazione della Democrazia Italiana. Con la sua morte si bloccò la costruzione di un nuovo
“Patto fondativo” di valori condivisi dalla stragrande maggioranza degli italiani, sul quale sarebbe nata la seconda Repubblica. La sua scomparsa ha creato profonde ripercussioni nella nostra attuale situazione. Una transizione senza fine dove l’assenza di un pensiero politico autorevole, credibile e in grado di rigenerare la Democrazia Italiana che non ha ancora preso forma, prosegue in un susseguirsi di leggi elettorali che invano sperano di sostituire la politica. Inclusivo, aperto al dialogo ed al confronto anche con i più distanti, moderato nei toni ma fermo sulle proprie convinzioni ideali. Moro rifuggiva la politica urlata, perseguiva la pace, la multilateralità in politica estera e la cooperazione internazionale per evitare che la storia fosse scritta solo da alcuni Paesi e subita da tutti gli altri.
Lavorò per realizzare un ONU in grado di incidere nei rapporti del mondo e per un’Europa politica forte. A me piace ricordarlo come il primo politico che intuì l’importanza della formazione e dell’educazione delle nuove generazioni per far crescere l’Italia. L’uomo che realizzò l’alfabetizzazione di massa con la trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” di Alberto Manzi oltre ad introdurre l’innalzamento dell’obbligo scolastico fino alla terza media per avere cittadini formati a prescindere dal lavoro che poi avrebbero svolto. In questa visione introdusse l’ora di educazione civica nelle scuole.
Una visione profetica di uno statista, di un politico lungimirante i cui insegnamenti ci sono di supporto ancor di più oggi in cui dobbiamo riscoprire come sia fondamentale che ogni cittadino associ alle battaglie per i propri diritti anche quelle dei propri doveri nei riguardi della Comunità in cui vive. A tutti noi la responsabilità di far tesoro e di trasmettere i suoi insegnamenti che rappresentano una eredità politica e morale preziosa.